Interazioni neurovegetative e ormoni viscerali

Gli ormoni che il sistema viscerale secerne sono parecchi e ognuno di loro ha funzioni correlate con gli altri. L’intestino secerne la gastrina che stimola la tiroide a secernere la calcitonina e il  pancreas a secernere insulina; inoltre stimola  la secrezione  acida  dello  stomaco, che a sua volta viene inibita dal Gip (polipeptide gastroinibitore) e dal Vip (polipeptide vasoattivo); quest’ultimo regola la secrezione idrica ed elettrolitica dell’intestino; la colecistochinina e la pancreozimina regolano la contrazione e lo svuotamento della colecisti e la secrezione esterna del pancreas insieme alla secretina. La secretina, insieme all’enterogastrone e il Gip, stimola anche la secrezione interna del pancreas. La somatostatina, modula la costellazione ormonale dell’intestino e stimola la produzione del fattore intrinseco di Castle.main
Volendo specificare meglio, la gastrina è un ormone secreto dalle cellule G dell’antro gastrico, la cui funzione principale è quella di stimolare le cellule parietali gastriche a secernere  HCl. La secretina è un ormone che si trova nel  pancreas, nel fegato, nel tratto intestinale superiore e nel cervello e stimola la produzione di HCO3. La colecistochinina comunemente detto anche ormone CCK, è uno tra i principali neurotrasmettitori responsabili del senso di sazietà. Come ormone secreto dal duodeno causa il rilascio di bile dalla cistifellea e di enzimi digestivi pancreatici. Questi tre ormoni (gastrina, secretina e colecistochinina) a livello neurovegetativo sono stimolati dal parasimpatico e inibiti dall’ortosimpatico.

Tenendo conto di tutto ciò, la conoscenza dello stato neurovegetativo del paziente è di fondamentale importanza per poter stabilire il funzionamento del sistema neuroendocrino e quindi stabilire come è meglio agire. Se il paziente si trova in uno stato di iper para simpatico tonia, il suo sistema viscerale risulta patologicamente iperattivo a livello peristaltico e secretivo con una tendenza all’apertura degli sfinteri.

A livello ormonale del sistema viscerale, avremo come conseguenza una secrezione aumentata della gastrina che iperstimola la tiroide a secernere più calcitonina. Il pancreas aumenta la secrezione di insulina e lo stomaco aumenta la secrezione di HCL. Tutto il contrario avviene in caso di iper orto simpatico tonia. Uno stato disequilibrato neurovegetativo mantenuto nel tempo, genera disturbi e alterazioni permanenti della funzionalità digestiva nonché modificazioni del parenchima degli organi al punto tale da innescare veri e propri processi morbosi; da un punto di vista osteopatico quindi ci ritroviamo a fare i conti con alterazioni dello stato generale del paziente visto che le manifestazioni di disturbi viscerali si esprimono molto spesso con turbe scheletriche come lombalgie, sciatalgie, cervicalgie, gonalgie etc..  (per tramite delle fasce che contengono gli organi in disfunzione).

E’ logico dedurre quindi come il lavoro osteopatico atto a riequilibrare il sistema neurovegetativo sia di fondamentale importanza per indurre un corretto funzionamento viscerale e la naturale graduale diminuzione della sintomatologia osteo articolare.

Naturalmente questa descrizione è finalizzata solo a capire la funzione dei singoli ormoni viscerali. La complessità delle alterazioni funzionali sorge nel momento in cui viene considerata la fisiologia ormonale generale. Infatti tutti gli ormoni del nostro organismo sono in costante comunicazione tra loro per cui la modificazione anche di uno solo di essi porta alla variazione del comportamento di tutti gli altri.

A maggior chiarezza di questa situazione, efficace è la lettura dello schema seguente che altro non è che la reazione di Selye.

E’ altresì importante considerare come lo stress sia fattore principale di alterazione neurovegetative.
L’elenco degli agenti stressanti è lungo: stress ambientali, da rumore, da inquinamento, farmaci, conservanti, agenti infettivi (virus e batteri), stress sociali e psichici… Biochimicamente il meccanismo è molto semplice: ogni evento stressogeno provoca una risposta che viene mediata dalle ghiandole surrenali le quali, tramite le loro secrezioni ormonali, tentano di controllare e mantenere le condizioni di omeostasi. Gli stimoli stressogeni inducono una stimolazione a livello di tale ghiandole di tipo simpatico.
A stimolo stressogeno corrisponde una prima fase che va da 6 a 48 ore dove avviene un abbassamento della temperatura corporea, la perdita del tono muscolare e ipotensione; le ghiandole surrenali diventano più piccole a seguito di una massiva liberazione di mediatori chimici come Cortisolo e Adrenalina il cui scopo è di mediare i sintomi e ristabilire l’omeostasi.
Se lo stress perdura, si attiva una seconda fase detta di adattamento che parte dopo le 48 ore. Generalmente vi è una remissione della sintomatologia cioè l’organismo si adatta allo stress e ritorna alla normalità. In questo stadio le ghiandole surrenali ritornano al trofismo originario se non maggiore, sono piene di ormoni e continuano a produrre grandi quantità di ACTH (adenocorticotrophic hormone) in conseguenza allo stimolo ipofisario. In questo modo, sempre sussistendo lo stimolo stressogeno, arriviamo ad una terza fase, quella dell’esaurimento in cui le surrenali si svuotano e si rimpiccioliscono rimanendo come un  sacchetto piccolo senza ormoni al suo interno.
L’organismo entra nella fase di malattia conclamata con sintomatologia cronica e persistente. La fase di adattamento è la più subdola e pericolosa perché il soggetto non avverte nessun tipo di disturbo.

Cortisolo, adrenalina e noradrenalina (catecolamine) e, in  minima quantità dopamina, sono gli ormoni principalmente secreti dalle surrenali.

Cortisolo

Entro certi limiti lo stress è fisiologico perché l’organismo mobilita quantità di cortisolo sufficiente per la difesa o per l’attacco rivolto all’elemento di disturbo. In questa situazione il Cortisolo serve come principale difesa contro lo stress. L’effetto del cortisolo sul fegato è quello di aumentare la gliocogenogenesi, a livello gastrico aumenta l’acidità,  sul metabolismo del  glucosio porta all’esaurimento delle cellule beta del pancreas e riduce il glucosio circolante. Per quanto riguarda il sistema linfatico il cortisolo ha effetto inibitorio sulle difese immunitarie.

Adrenalina

L’adrenalina è un altro ormone secreto dalle surrenali a stimolo ortosimpatico e la sua sintesi avviene nella midollare surrenale e viene sintetizzata nelle cellule cromaffini della midollare stessa. Effetti:

  1. Aumento del consumo di ossigeno
  2. Diminuzione della fatica nelle parti periferiche del corpo
  3. Aumento del rendimento metabolico
  4. Aumento del consumo di sostanze nutritive
  5. Dilatazione delle pupille
  6. Aumento della frequenza cardiaca
  7. Vasocostrizione a livello cutaneo
  8. Aumento della pressione arteriosa

Noradrenalina

Altra sostanza importante secreta dalle surrenali è la noradrenalina. Anch’essa è un ormone secreto dalla midollare delle ghiandole surrenali su stimolazione ortosimpatica. L’acetilcolina è il mediatore del sistema nervoso parasimpatico e degli effettori pregliari del simpatico. Anche la noradrenalina è una protagonista del cervello emozionale essendo coinvolta nella regolazione dei comportamenti di emergenza e nella risposta allo stress. Regolando la risposta del simpatico al livello viscerale promuove l’aumento del battito cardiaco, della pressione arteriosa, della mobilitazione degli zuccheri, della dilatazione dei bronchi e naturalmente del rilascio di adrenalina. Esiste un’altra classe di neurotrasmettitori: i  neuropeptidi. Sono molecole proteiche che svolgono molteplici funzioni nel sistema nervoso ma che sono rilasciate non solo dai neuroni ma anche da altri organi come l’intestino, il cuore e il pancreas.
Dunque queste sostanze agiscono come neurotrasmettitori nel cervello e come ormoni su vari organi bersaglio ed hanno la fondamentale funzione di integrare i meccanismi fisiologici e i processi comportamentali. Le endorfine fanno parte della famiglia dei neuropeptiti e sono molto importanti nella modulazione della percezione del dolore e per il tono dell’umore.

Dopamina

La dopamina è il principale neurotrasmettitore del cervello emozionale. Oltre ad avere un grande ruolo nel coordinamento del comportamento motorio (un deficit di questo sistema costituisce la sintomatologia del morbo di Parkinson), è determinante per i comportamenti adattativi e le conseguenti implicazioni affettive. I processi emozionali del piacere e della ricompensa sono regolati dalla dopamina al pari delle gratificazioni conseguenti al mangiare, al bere, al riprodursi, al successo nella lotta e nella competizione.
L’euforia connessa allo scampato pericolo è orchestrata dalla  dopamina. La trasmissione dopaminergica risulta dunque correlata alla fisiologia del rinforzo psicologico e quindi è determinante nei processi di apprendimento.

E’ naturale dunque pensare che una scarsa attività dopaminergica può avere un ruolo nella fisiologia della depressione, e al contrario una iperattività di quel sistema sorregga le sindromi maniacali e schizofreniche. Altri importanti neurotrasmettitori del cervello sono, oltre la dopamina, la serotonina aminoacidi quali il GABA (acido  gamma-aminobutirrico) e  il glutammato. La serotonina è un mediatore nervoso scoperto più recentemente che ha una presenza limitata  nel  cervello  ma  non  per  questo  di  secondaria  importanza.  Ha  un grande ruolo infatti nella regolazione del sonno e del sogno e nell’equilibrio di tanti parametri corporei.

Sintetizzando l’effetto dello stress abbiamo lo schema che segue:

Conclusioni

Tutto il complesso funzionamento intestinale che risulta da questa descrizione, rende chiaro come sia complesso affrontare problematiche di disbiosi intestinale sia a livello dietologico che a livello manipolativo osteopatico.  E’ necessario considerare l’importanza di una corretta conoscenza di igiene alimentare. Le manipolazioni viscerali hanno la funzione di coadiuvare il ripristino delle giuste funzioni  neurovegetative, neuro ormonali e scheletriche. La disbiosi è causa ed effetto di stress sia perché deriva da una vita stressata sia perché la disbiosi stessa è causa di stress per l’organismo. Intervenire osteopaticamente su un organismo in stato di alterazione dell’omeostasi significa intervenire anche sulla catena dello stress. In tal senso le manipolazioni viscerali terranno conto del trattamento delle ghiandole surrenali (fascia renale), del Pancreas, del Fegato, del Duodeno, del Tenue, di tutto il Colon, dello Stomaco, della fascia tiroidea e dell’Ipofisi.
In fase successiva si valuterà la manipolazione di distretti scheletrici in disfunzione osteopatica, se ancora presenti.