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Osteopatia Pediatrica

Quanto costa un bambino?

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Partiamo da un fatto, e cioè che crescere un figlio nel primo anno di vita sembra sia diventato molto dispendioso. Secondo i numeri forniti dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, che ogni anno analizza i costi relativi al mantenimento di un bambino nel primo anno di vita, nel 2016 i genitori hanno affrontato una spesa per il bebè compresa tra 6.988 e 15.000 euro, prima che il piccolo compia l’anno d’età. Le previsioni per il 2017 prospettano un ulteriore aumento che porterà la cifra minima a 7072,90 euro e quella massima a 15.140 euro.

Ma se questa è la spesa registrata specialmente in relazione ad alcuni prodotti come pannolini, latte in polvere, salviette e biberon, si può pensare di risparmiare? In che modo?

Di seguito cercheremo di fornire alcuni consigli utili per evitare sperperi, cercando di dimostrare che non necessariamente un bambino è un lusso, anzi: i bimbi non costano! O meglio, non quanto vogliono farci credere. I messaggi pubblicitari, infatti, troppo spesso persuadono con dei bisogni da soddisfare che in realtà non sono dei bisogni primari!
“Il neonato – si legge giustamente in un articolo su bambinoaturale.it – il è un piccolo di mammifero, non è un piccolo consumatore e ai suoi bisogni fondamentali – che tra l’altro nei primi mesi di vita sono decisamente pochi – ha già pensato la natura”.

Il latte

Quanto al latte in polvere, costosissimo in Italia rispetto ad altri paesi europei (per pappe e latte in polvere la spesa oscilla tra un minimo di 1.530 euro ed un massimo di 3.340 euro, rispettivamente il 5 e il 3 per cento in più del 2011), la soluzione risiede nel latte materno!

Per approfondimenti sul caro latte artificiale:

La soluzione è nel latte della mamma! Il latte materno è un alimento unico e insostituibile per il bambino, per i numerosi vantaggi che presenta sia per il benessere del piccolo,che per quello della madre. Nessun latte formulato sarà mai in grado di riprodurre la straordinaria “vitalità” del latte materno. La sua composizione, infatti, non è mai standard, ma varia sia nei primi giorni dopo la nascita, sia nel corso della poppata, sia durante la crescita del bambino.

Scopri i benefici del latte materno nella sezione Allattamento di Tuttosteopatia.it

Svezzamento

Siamo davvero sicuri che le pappe e gli omogeneizzati siano davvero l’unica soluzione possibile? La risposta è NO. Si può svezzare i bimbi senza ricorrere a questi prodotti! Cibi freschi, sani e genuini, introdotti gradualmente – seguendo l’interesse del piccolo – e accostati al latte di mamma (che deve allattare in maniera esclusiva almeno per 6 mesi e anche oltre), rispondono perfettamente ai bisogni nutritivi del bambino.
Anziché acquistare omogeneizzati e pappe pronte si potrà tranquillamente dare al bambino frutta fresca grattugiata o cotta, e verdure cotte al vapore o lessate. Carne, pesce e formaggini vengono offerti come omogeneizzato o liofilizzato fin dai primi mesi, ma possono contenere conservanti ed additivi, e si tratta di alimenti “morti”, che vengono arricchiti di vitamine e sali minerali per compensare la perdita di valore nutritivo legato alla lunga lavorazione e conservazione (a questo proposito, leggi l’articolo Su 24 formaggini testati per bambini: 2/3 con polifosfati pubblicato su Tuttosteopatia.it).

Il cibo ha anche un aspetto energetico, e nutrirsi di cibo fresco e di stagione non ha lo stesso significato che nutrirsi di cibo inscatolato e conservato da lungo tempo. Meglio allora aspettare il momento giusto e proporre al bambino i  cibi “veri”, cotti senza grassi e frullati o passati nella pappa, oppure piccoli assaggi di formaggi quali ricotta e parmigiano. E’ vero che esistono in commercio omogeneizzati senza additivi e di agricoltura biologica, ma è sempre e comunque preferibile usare i cibi freschi e riservare i vasetti per le emergenze (viaggi, ecc).

Come svezzarlo senza pappine: ecco alcune ricette scelte per voi per il 1° anno.

Leggi la pagina sullo Svezzamento.

Per preparare le pappe non sono quindi necessari ingredienti speciali, né prodotti per l’infanzia. E’ sufficiente comprare frutta e verdura fresca di stagione (meglio se biologica) ed usarla per le proprie preparazioni nel modo più semplice possibile. Il brodo di verdura è la base classica delle pappe di cereali, e si può preparare di volta in volta con una manciata delle verdure a disposizione. Se ne può anche preparare una quantità maggiore e congelarlo in contenitori monoporzione (magari riutilizzando vasetti dello yogurt, vaschette dei formaggi e simili) per averlo a disposizione in caso di bisogno. La stessa cosa vale per legumi, carne e pesce. La frutta richiede pochissima manipolazione, e può essere semplicemente grattugiata al momento, oppure cotta in pochissima acqua. Lo svezzamento dovrebbe accompagnare il bambino verso l’alimentazione dei “grandi”, perciò è bene pensarlo come una vera e propria educazione alimentare. Se facciamo conoscere al bambino i sapori “veri” degli alimenti freschi, non dovremo passare troppo tempo a preparare cibi speciali per lui, ma ben presto potrà mangiare  il cibo preparato per il resto della famiglia, magari sminuzzato o frullato, con l’accortezza di aggiungere solo nel piatto degli adulti i condimenti troppo saporiti.

Igiene

Salviettine, detergenti, cremine e altri prodotti in commercio per l’igiene dei bambini non solo non sono necessari, ma non sono neppure la soluzione migliore. Per lavare il bambino la soluzione più semplice ed efficace è preparare un bagnetto in cui sia stato disciolto un cucchiaio di amido di mais (maizena) o amido di riso, e un cucchiaio di sale integrale. L’amido deterge delicatamente la pelle del bambino, il sale reintegra i sali minerali persi durante l’immersione. Sono prodotti comuni, dal costo contenuto, consigliamo quindi di comprarli nei negozi biologici. Nel caso il bimbo soffra di dermatite si utilizza il solo amido di mais. Ancora meglio, la fecola di patate.
Nel caso il bimbo soffra di dermatite e il culetto è arrossato dall’utilzzo del pannetto, straordinariamente efficace in sostituzione delle creme allo zinco o altri prodotti simili è la fecola di patate da mettere sul culetto prima di chiudere il pannetto, scoprirete al cambio successivo che il rossore è scomparso.

Pannolini

Lo sapevi che esistono pannolini lavabili? Ecco alcuni buoni motivi per usarli:

  1. Igiene. I pannolini di stoffa evitano tutti  quei problemi legati  al contatto della pelle del bambino con materiali nocivi, causa di irritazioni e allergie.
  2. Sostenibilità. L’enorme quantità di pannolini usa&getta consumata in Italia è un grave danno per l’ambiente. Ogni bimbo, alla fine del terzo anno di vita, avrà  usato da 4500 a 6500 pannolini producendo  una tonnellata di rifiuti che nelle discariche impiegano 500 anni a degradarsi, mentre negli inceneritori producono fumi tossici.
  3. Economia. Nel corso dei primi tre anni di vita del bambino, vengono spesi per i pannolini dai 1200 euro in su, a seconda del numero di cambi e della marca usata; se l’uso dei pannolini si prolunga dopo i 3 anni si possono superare i 2mila euro. Il costo dei pannolini di stoffa è di gran lunga inferiore. Prendendo in considerazione un identico periodo di tre anni, la spesa può essere compresa tra i 300 e i 900  euro. Tale spesa può essere ammortizzata usando gli stessi pannolini con il secondo figlio o  passandoli ad altre mamme.

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Sdraiette, palestrine, culle, carrozzine… Indispensabili?

Anche se la pubblicità vuole farci credere che tutti questi accessori siano utili, in realtà non sono tutti necessari. Se hai la carrozzina, è necessario avere anche la culla? Una soluzione potrebbe essere quella di posare il bambino in una cestina utile per gli spostamenti da una stanza all’altra. O ancora, si potrebbe creare un angolo morbido per lui, a terra, o sul lettone… Considerate che tutti questi accessori serviranno solo per i primi 4/5 mesi. Dai sei mesi il piccolo inizia a stare seduto per cui la carrozzina sarà inutile. Una soluzione economica e creativa è di preparare una cesta ovale, con bordi non troppo alti, da completare con un materassino.
Per le uscite col piccolo, invece, l’acquisto della carrozzina è molto oneroso, anche quando si tratta di un “trio”, e la si usa solo per i primi 3-4 mesi. Sarebbe quindi ideale farsela prestare. Bisogna comunque considerare se si userà molto per uscire, e valutare se è da preferirsi la fascia  per uscire e l’ovetto per i trasporti veloci. Chiedete in prestito palestrine, box, giostrine delle api e similari. Si usano per pochissimo tempo o non si usano affatto. Cercate di farvele prestare piuttosto che comprarle più o meno inutilmente anche voi. Se avete intenzione di comprare qualcosa che non volete a prestito, ma non siete sicurissimi dell’acquisto e conoscete qualcuno che ve lo può prestare, prendete in considerazione l’idea di provarlo prima di acquistarlo.

Ciuccio

Il ciuccio può provocare confusione nella tecnica di suzione, rendendo il neonato meno abile nel succhiare al seno. Questo può avvenire a poche settimane, come ad un mese o a qualche mese, perciò l’uso del ciuccio dovrebbe essere evitato a qualsiasi età.

Leggi l’articolo: Biberon e ciucci alleati delle mamme. Nemici dei bambini

Girello

Fortemente sconsigliato per il corretto sviluppo motorio del bambino. Il girello non agevola le sue tappe evolutive; al contrario l’atteggiamento più consono da parte degli adulti, è quello di lasciare che il bambino “faccia da solo”, rimanendo qualche passo dietro a lui e seguendolo. Stimolare troppo precocemente le tappe dello sviluppo motorio impedisce in realtà uno sviluppo neuro-muscolare adeguato all’età, in particolare per quanto riguarda strisciamento, gattonamento e deambulazione. Il girello impegna il bambino in movimenti innaturali e lo priva della possibilità di sperimentare quelli fisiologici per la sua età (rotolare, strisciare, cadere, gattonare…). Il bimbo imbracato nel girello, infatti, non cammina ma si spinge, così facendo non allena affatto il senso dell’equilibrio e la capacità di stare in posizione eretta. E’ inoltre indotto a camminare sulla punta dei piedi prima di avere sviluppato la capacità di stare in posizione eretta, ed è obbligato in una posizione che porta un eccesso di peso nelle anche. Come se non bastasse,  impedisce al bimbo di cadere e così sviluppare competenze di equilibrio e prudenza, e gli permette invece di raggiungere oggetti ed altezze che non competono alla sua età.

Fasciatoio e vaschette per il bagnetto

Se si ha a disposizione un tavolo, la lavatrice, un qualsiasi altro piano d’appoggio, ci si può munire di un materassino imbottito, e trasformare questo angolino nella zona cambio. In caso contrario, si può valutare l’acquisto  di un mobile apposito o ancor meglio cercarlo in prestito. E’ bene che il piano sia di altezza adeguata a chi cambierà il bambino (onde evitare mal di schiena), e sarebbe preferibile predisporre la zona cambio in bagno, per agevolare le operazioni di lavaggio.
Quanto alla vaschetta per il bagnetto, questa può essere utile ma ingombrante. Ad ogni modo non indispensabile. Il piccolo può essere lavato lavato nella vasca in braccio a papà,  da più grande nella doccia in braccio a papà o mamma, da solo nella bacinella dei panni.

Vestiti

Diversamente da quanto si crede i bimbi non hanno bisogno di quantità industriali di vestiti, non preoccupiamoci quindi quando ci verranno poste previsione catastrofiche a riguardo. Facciamoci prestare tutto il prestabile e andiamo a comprare solo quelle pochissime cose di cui avremo bisogno al momento opportuno.
Alcune indicazioni utili:

  1. non comprare vestiti in anticipo, per esempio mesi prima nei saldi o l’anno prima per l’anno dopo, ecc: non si può prevedere la taglia del bimbo e tantomeno se la stagione sarà calda o fredda;
  2. comprare vestiti semplici, tipo tute, jeans, felpe, polo e altri capi che possono essere unisex (purché ovviamente la mamma non tenga eccezionalmente a far indossare a sua figlia solo vestiti evidentemente femminili).

Scarpette

Per quanto riguarda le scarpe, il principale consiglio è quello di comprarle su misura nell’esatto momento in cui ne hanno bisogno! Abbiate pietà dei vostri figli in fasce e non mettete loro scarpe – anche se regalate – fino a quando non ne avranno davvero bisogno. Quando cominceranno a camminare e per gli anni successivi permettete loro di stare il più a lungo possibile senza scarpe: per esempio in casa vanno benissimo i calzini antiscivolo – anche quando li portate in casa di amici – in inverno con doppio calzino, in estate preferibilmente a piedi nudi ogni qual volta sia possibile. E’ il modo migliore per favorire il corretto sviluppo della muscolatura e dell’ossatura dei piedi.

Giocattoli

I giochi più belli non si comprano, anzi, più giochi si comprano meno bello diventa giocare. E’ importante permettere al bambino di sperimentare i 5 sensi: piuttosto che regalargli continuamente giochi preconfezionati di plastica, dai mille colori luci e musichette, proponiamogli materiali di recupero, stoffe di diverso tipo, oggetti di legno, metallo, carta, ecc. Non demonizziamo la plastica, ma non facciamo che sia l’unico materiale offerto al piccino! Pochi oggetti, semplici, maneggevoli, sicuri e di uso quotidiano: li apprezzeranno più dei giochi che piacciono tanto agli adulti. I rotoli dello scotch, della carta igienica e dello scottex si prestano a mille usi e alle diverse competenze dei bimbi da 0 anni in avanti.  I fiocchi, i nastri, i tulle, i pezzi di stoffa e tutto il resto, nel tempo diventeranno “gioco da giocare e  inventare” nella fantasia  e nelle mani dei vostri bimbi- che saranno molto più fantasiosi di voi, quindi non temete.

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