Il caso di Ivan in Puglia e A.M. in Liguria

Un bambino affetto da “disturbo pervasivo dello sviluppo” è un bambino con una grave e generalizzata compromissione di diverse aree dello sviluppo: dalle interazioni sociali alle competenze comunicative,  dai comportamenti agli interessi ed attività. Il quadro clinico paradigmatico di questa categoria è rappresentato dall’autismo infantile.

La storia del piccolo Ivan è proprio questa, ma è una storia che racconta anche dei margini di positività a cui si può arrivare, e di come possano essere raggiunti dei miglioramenti importanti anche attraverso l’Osteopatia. A volercelo raccontare è proprio la mamma di Ivan, la sig.ra Esposito, che per caso ha scoperto la Clinica osteopatica per genitori & bambini di Bellantuono e che con grande sorpresa ha constatato i benefici dell’Osteopatia per il suo piccolo.

In Italia esistono diverse realtà osteopatiche che lavorano principalmente in ambito pediatrico, pensiamo per esempio alla Clinica Osteopatica Pediatrica nata circa tre anni fa a La Spezia su bambini prevalentemente neurologici grazie all’impegno dell’osteopata Guglielmo Donniaquio, promotore del progetto che, partito da Genova, è stato esportato anche in Puglia, dove la Clinica è seguita dall’osteopata Roberto Bellantuono.
La storia di Ivan proviene proprio dalla Clinica pugliese, ed è un esempio tra tanti di come l’Osteopatia possa essere d’aiuto in casi di disturbi neurologici.

Il caso del piccolo Ivan – Clinica osteopatica per genitori & bambini in Puglia

Ivan ha quasi 5 anni; all’età di 2 anni e mezzo gli è stato diagnosticato dalla Neuropsichiatria di Bari un “disturbo multi sistemico dello sviluppo” e, a 3 anni e mezzo, la diagnosi è stata definita come “disturbo pervasivo dello sviluppo (DPS)”: disturbo Autistico.
Da tre anni è seguito da un team di professionisti della Asl di Bari in ambito psicomotorio ma “è anche grazie all’Osteopatia – ci ha detto la mamma del piccolo Ivan –  iniziata contestualmente a novembre 2011, che abbiamo potuto vedere dei miglioramenti significativi nel bambino, che adesso riesce addirittura a comporre parole di senso compiuto utilizzando delle letterine magnetiche oppure scrivendo delle lettere al computer; riesce a memorizzare le parole, a rispondere a degli stimoli esterni come la richiesta di un bacio sulla guancia, per esempio”.



Nonostante lo scetticismo mostrato sia in ambito pediatrico che neuropsichiatrico, i segnali positivi del bambino sono incontrovertibili agli occhi della mamma di Ivan, determinata a voler proseguire con l’Osteopatia “che – a suo dire – riesce anche a rilassare il bambino e a conferirgli maggiore serenità”. Innanzitutto a partire dal contesto in cui si svolge la seduta osteopatica.

“L’accoglienza è fondamentale – ci spiega l’osteopata Bellantuono, fondatore con altri 5 collaboratori tra cui l’osteopata Luciana De Rosa, Thomas Bellifemine e studenti al 6° anno della scuola A.T. Still di Bari, del progetto di osteopatia volontaria in ambito pediatrico – lo spirito di umiltà e disponibilità verso genitori e bambini è di primaria importanza, così come il luogo, che non è tipicamente medico, ma si presenta come uno studio privato con giochini e cartoni animati a disposizione dei bambini sugli smart phones, o ancora il fatto stesso di non indossare nessun camice bianco o di qualsiasi altro colore, fa si che i bambini non associno la seduta osteopatica a terapie mediche o fisioterapiche, rendendo di fatto il “campo” sgombro da vibrazioni, da sensazioni che potrebbero alterare la percezione dei bambini e degli stessi genitori”.
La storia di Ivan è una piccola prova del  “lavoro” che l’Osteopatia compie nei confronti di qualsiasi tipo di problematica che riguardi la sfera pediatrica “ed in questa sfera – aggiunge Bellantuono – comprenderei anche i genitori e chi accompagna i bambini, dai genitori ai fratelli, ai nonni, zii, amici di famiglia”.

L’Osteopatia per bambini con problemi di comportamento

“Il lavoro tecnico osteopatico riguardante le problematiche dello sviluppo in generale – spiega l’osteopata  Bellantuono – si dirige per prima cosa all’esclusione di patologie di carattere medico, previa anamnesi familiare e studio delle diagnosi mediche pregresse e, se necessario, consulto/collaborazione con i medici o psicologi che seguono il caso. A questa fase segue la Diagnosi Manuale Osteopatica per mettere in evidenza e/o escludere problematiche morfologiche da indirizzare, eventualmente, a controllo medico (per esempio deviazione della Linea Interglutea, suture craniali sovrapposte, ecc.) oppure problematiche morfo-funzionali che rientrano nell’ambito del Trattamento Manipolativo Osteopatico (TMO). Una volta fatto questo, noi, della Clinica di Osteopatia Pediatrica della Puglia, attraverso il TMO puntiamo a mettere in equilibrio i vari sistemi fisiologici del bambino, soprattutto il Sistema Nervoso Autonomo, ovvero il Sistema che controlla autonomamente varie funzioni del nostro corpo e soprattutto delle nostre EMOZIONI, più comunemente conosciuto come il Sistema che controlla lo STRESS… Risulterebbe difficile, ora, spiegare con poche parole come con le mani, quindi con il senso tattile, ed altre capacità sensoriali, l’Osteopata possa riportare l’equilibrio di un sistema fisiologico nel corpo di una persona, quindi mi limito a confermare l’osservazione della Sig.ra Esposito, la mamma del nostro IVAN: il bambino si rilassa e sta bene. E’ proprio questo rilassarsi e star bene che produce sostanze positive nel corpo, fa sì che aumentino le caratteristiche fisiche che ogni essere umano ha già al suo interno, migliorando le informazioni in entrata (apprendimento di parole, suoni, colori, profumi, Amore…) e, di conseguenza, anche quelle in uscita (comportamento in genere)”.

Il caso di A.M. – Clinica Osteopatica Pediatrica di Genova

Quello riportato di seguito è il caso di A.M., un bambino bolognese di 12 anni con “Disturbi pervasivi dell’apprendimento”, nella specificità affetto da Dislessia, visitato per la prima volta a Genova nella Clinica Osteopatica di Guglielmo Donniaquio il 16 febbraio 2012.“Ai nostri primi controlli – ci dice l’osteopata Donniaquio – si evidenziava una scarsa capacità di attenzione, una tendenza ad isolarsi e a chiudersi in se stesso, un impaccio motorio legato ad una insufficiente coordinazione motoria specialmente manuale, mentre invece il linguaggio si presentava corretto e idoneo per l’età del paziente. Il bambino è stato sottoposto a 9 sedute osteopatiche volte alla normalizzazione del SN autonomo, alla correzione delle lesioni somatiche della Basa cranica ed al riequilibrio dei rapporti familiari (A.M. ha un fratellino ipercinetico); abbiamo trattato nel frattempo la mamma, il fratello e il papà e i risultati sono stati più che soddisfacenti”.

A conferma dei significativi miglioramenti del paziente, la relazione delle insegnanti del 31 maggio 2012 in cui si legge: “(…) le insegnanti hanno registrato notevoli e continui progressi:  A… ha imparato ad esprimersi in modo più sicuro sia verbalmente sia per iscritto; scrive in modo più ordinato e comprensibile, utilizzando caratteri in stampato maiuscolo; disegna in modo preciso e con ricchezza di particolari; si muove in modo più fluido riuscendo a coordinare e a collegare il maggior numero possibile di movimenti. Attualmente partecipa a tutte le attività didattiche dimostrando un costante impegno ed un maggior grado si autonomia”.