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Osteopatia in Gravidanza

Cosa succede ai papà durante la gravidanza

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Variazioni ormonali nel padre durante la gravidanza della compagna

Le variazioni ormonali che avvengono nel padre durante i 9 mesi di gravidanza della compagna sono l’aumentodell’ossitocina, della prolattina e dell’estradiolo. L’uomo diventa quindi più sensibile ed affettuoso, la libido e l’aggressività virile diminuiscono, e lui entra in un “comportamento materno”. Diminuisce il testosterone e l’uomo si concentra di più sull’affettività.

Questa energia trasforma il padre nei 9 mesi e lo rende gradualmente più emotivo, più sensibile, più protettivo e più adatto a prendersi cura della sua compagna e del suo bambino.
L’ossitocina è un ormone la cui produzione è indotta da comportamenti sociali positivi, affettivi ecollegati al contatto, è presente nell’atto d’amore e nell’orgasmo.
La prolattina è ormone che induce istinti dinidificazione, comportamenti materni e legati all’accudimento. La ricercatrice tedesca Helga Blazy afferma che nel padre si verifica anche l’aumento dell’estradiolo, perciò ipotizza che si ricrei in lui lo stesso clima ormonale che i maschi hanno nell’utero della loro madre e ciò favorirebbe la sua comunicazione con il bambino prenatale, in quanto, inconsciamente, avverrebbe in lui un processo di regressione intrauterina. (Gabriella A. Ferrari: La comunicazione e il dialogo dei nove mesi).

Effetti relativi al rapporto con se stesso (aspetti fisici ed emotivi), con la compagna, con il bambino, nel sociale

Le variazioni ormonali nei genitori durante la gestazione attivano e promuovono in loro una nuova sensibilità verso l’ascolto e gli scambi affettivi ed emotivi con il loro bambino. Esistono sicuramente delle modificazioni ormonali nel padre durante i nove mesi di gestazione. Aumentano l’ossitocina, la prolattina e l’estradiolo. Ma spesso questo fa si che  gli uomini abbiano paura di perdere la loro forza. Hanno bisogno di piangere più facilmente, si sentono più femminili ed insicuri. Il testosterone diminuisce. Questi fattori hanno un impatto sulla sessualità: l’aggressività virile dipende dal testosterone e dallo stress, perciò per un verso l’uomo diventa davvero meno forte in certe attività, però egli può essere anche molto più contento se riesce ad accettare questo cambiamento. Nel padre si verifica anche un aumento dell’estradiolo, che gli fa rivivere le emozioni di gioia e di tenerezza, percepite e vissute nel grembo materno e, inconsciamente, lo rituffa nel suo mondo intrauterino. I padri che dimostrano di avere una buona relazione affettiva con la compagna e con il figlio intrauterino sono più sensibili, emotivi ed empatici nei loro rapporti con la donna oltre che accudenti e protettivi nei confronti di entrambi, rispetto a quelli che hanno una relazione più conflittuale e vengono solo agli incontri sulla comunicazione psicotattile. In pratica, anche nel futuro papà si produce una trasformazione che lo rende gradualmente più morbido, più emotivo e sensibile, più adatto ai suoi nuovi ruoli di accudimento della compagna e del bambino.

Il ruolo del padre durante la gravidanza, dal concepimento alla nascita e dopo la nascita

“Tutti gli uomini che intraprendono il cammino verso la paternità, sebbene non siano fisiologicamente incinti, subiscono una profonda trasformazione sia per quanto riguarda la loro personalità sia per quanto concerne gli enormi cambiamenti di carattere psicologico”. (da Il papà incinto – J. Heinowitz).

Durante la gravidanza il padre ricopre il ruolo di un grande utero contenitivo che contiene la madre ed il bambino. Il padre deve essere una guida, un tutore delle norme, deve essere responsabile delle regole sociali, dei diritti e dei doveri, deve essere responsabile del distacco tra bambino e madre, fondamentale perché il bambino possa entrare nel mondo.

Le tre funzioni principali del padre dovrebbero essere:

  1. il sostentamento economico e morale della famiglia (Lewis, 1981);
  2. offrire alla prole esperienze interessanti nuove (Yogman, 1984 Lebovici, 1995: padre tiene il bambino in braccio più in alto e girato verso l’esterno rispetto alla madre);
  3. promuovere competenze sociali.

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