Lo scorso 6 febbraio ho avuto la fortuna di partecipare ad una lezione tenuta dal dott. Lorenzo Genitori,  direttore del Dipartimento Neurosensoriale all’ospedale “Meyer” di Firenze e coordinatore regionale della Toscana per la neurochirurgia ad indirizzo pediatrico, insieme al collega Tommaso Ferroni, nell’ambito del master di Osteopatia in ambito Pediatrico organizzato dalla Scuola Tedesca di Osteopatia.

L’incontro è stato assolutamente stimolante sia  per la mia formazione professionale che per il mondo dell’Osteopatia in generale, sicuramente arricchito dalla collaborazione che il collega Ferroni ha avviato nel “Meyer” e che unisce il mondo della neurochirurgia a quello dell’Osteopatia  grazie all’illuminato dott. Genitori, che ha permesso l’istituzione di un ambulatorio di osteopatia all’interno del nosocomio fiorentino, avviando di fatto un modello esemplare di integrazione tra Osteopatia e Servizio Sanitario Nazionale.

 

Leggi qui l’intervista esclusiva a Genitori e Ferroni pubblicata su Tuttosteopatia.it

Il 13 dicembre scorso, infatti, è nato all’interno dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze il primo Ambulatorio di Osteopatia in ospedale per il quale la Regione Toscana ha attribuito un codice regionale di attivazione, per cui tutti i residenti nella Regione Toscana sino a 18 anni di età, non necessariamente ricoverati in ospedale, possono sottoporsi a visita osteopatica nell’Ambulatorio di Osteopatia presente all’interno dello stesso nosocomio, dietro prescrizione medica di “visita osteopatica”.

Un passo in avanti senza precedenti, che conferma l’importanza della nostra disciplina in collaborazione con il Servizio Sanitario Nazionale. E’ proprio con il primario Genitori, infatti, che  l’osteopata Ferroni ha condotto lo studio prospettico Approccio osteopatico in un Reparto di Neurochirurgia teso  a valutare come il trattamento osteopatico sui bambini ricoverati possa incidere sui tempi di degenza, i tempi di ritorno a scuola, sulla valutazione del dolore (misurato con la scala VAS) ed infine sulla riduzione del carico farmacologico. Sorprendenti i dati sull’evoluzione dello studio, che hanno stabilito l’incidenza positiva del trattamento osteopatico sia per quanto riguarda il calo del dolore che, soprattutto, la riduzione dei tempi di degenza del 12,6 per cento.

Oggetto della lezione del Master di Osteopatia in ambito Pediatrico dello scorso lunedì 6 febbraio, le craniostenosi (Scafocefalia, Trigonocefalia, Plagiocefalia anteriore, Brachicefalia, Plagiocefalia posteriore) e Spina bifida occulta e Sindrome di Chiari.

La prima cosa che il dott. Gentori ha voluto segnalare e che io voglio riportare alla vostra attenzione in quanto degna di particolare attenzione, è l’esortazione a ricorrere subito all’intervento chirurgico in caso di craniostenosi nei bambini.

Come ha spiegato lo stesso prof. Genitori, il trattamento osteopatico in questi casi è sì efficace da determinare un cambiamento dei sintomi della patologia, ma nonostante i risultati che si possono ottenere, questi hanno come conseguenza esclusivamente un ritardo nella diagnosi e quindi nell’intervento chirurgico risolutore.

Ciò su cui ha marcato il primario è proprio l’importanza di intervenire chirurgicamente in maniera tempestiva per evitare danni neurologici.
Unica eccezione è il nostro importante ambito di competenza per le plagiocefalie posteriori, per le quali ormai, anche la neurochirurgia riconosce l’efficacia dell’Osteopatia.

Fra le note più interessanti emerse della relazione del dr. Genitori, mi piace sottolinearne due:

“le suture si muovono tutta la vita”. Per esempio lui riporta che nei traumi del cranio quella che cede è sempre la sutura;
inoltre, il dr. Genitori ha raccontato che nelle tecniche chirurgiche della sindrome di Chiari l’efficacia dell’intervento viene verificata con una sonda che registra la rinnovata mobilità del liquido cefalo rachidiano. Anche questo è un dato a beneficio dell’Osteopatia e dell’importanza della mobilità del liquor della mobilità cranio sacrale.

E’ così bello quando la scienza vera, finalmente incontra l’Osteopatia.

Tra le cose importanti emerse da questo incontro, le prospettive future di integrazione fra Osteopatia e Neurochirurgia non solo per problemi di plagiocefalia posteriore, ma soprattutto per alcune forme di Sindrome di Chiari di cui la Neurochirurgia non dispone di procedure esaurienti.