Un altro piccolo passo verso l’inserimento dell’osteopatia nei protocolli di cura pediatrici è stato compiuto. Sono due gli studi accettati al 50° Congresso della Società Italiana di Chirurgia Pediatrica che si terrà a Palermo dal 22 al 24 ottobre. Entrambi condotti dal SOMA, gli studi riguardano L’effetto del trattamento osteopatico nel miglioramento dei parametri di crescita e di mobilità dell’arto superiore destro in bambini operati per atresia esofagea di tipo III a cura di Andrea Manzotti, Alessia Alati, Matteo Galli, Sara Costanzo e Luciano Maestri, e un secondo studio preliminare condotto da Andrea Manzotti, Chiara Leva, Adele Alberti, Alessandro Stizzoli, Marilù Nassaro, Luciano Maestri e Sara Costanzo, sull’Effetto del trattamento manipolativo osteopatico sulla variazione dei parametri antropometrici in bambini sottoposti a chirurgia toracica in seguito a malformazioni polmonari congenite.

«Questi studi sono una importante testimonianza di come l’osteopatia possa dare un contributo nel recupero del bambino sottoposto a chirurgia – spiega Andrea Manzotti, osteopata co-fondatore della scuola SOMA di Milano –. Anche se negli ultimi anni l’evoluzione delle tecniche di chirurgia ha permesso di ridurre al minino le conseguenze post operatorie, in letteratura si evidenziano ancora possibili sequele legate alle aderenze delle cicatrici e di conseguenza alterazioni motorie dei distretti operati, fino all’interessamento della dinamica respiratoria e della colonna vertebrale. Con l’utilizzo di tecniche sul sistema muscolo-scheletrico, sul sistema fasciale e su quello viscerale è possibile ridurre al minimo problematiche che possono condizionare lo sviluppo del bambino. Questi lavori pilota sono un primo esempio di come poter misurare l’effetto dell’OMT (Trattamento Manipolativo Osteopatico) nel bambino sottoposto a chirurgia polmonare ed esofagea anche se altri lavori dovranno definire meglio i risultati ottenuti».