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II° congresso di Osteopatia a Roma: un lavoro sulla cifosi rigida idiopatica adolescenziale

Abstract

Sino al prossimo 6 aprile, data di inizio del Congresso Internazionale di Medicina Osteopatica,Verso un’integrazione fra le medicine, proporremo in quest’area del blog riservata agli osteopati e studenti, tutti gli abstracts dei lavori di ricerca presentati nello scorso II° Congresso nazionale di medicina osteopatica: la medicina incontra l’osteopatia: verso una “Medicina Sistemica”. L’Osteopatia nelle Età della Vita, tenutosi a Roma lo scorso giugno.
Scopo dell’iniziativa, quello di dare continuità all’edizione congressuale negli anni, e di stimolare altri colleghi ad operarsi nella ricerca e nella validazione dei propri risultati clinici.

Cifosi rigida idiopatica adolescenziale: il ruolo della fascia

di V. Savoia, P. La Viola, S. Boscarino

Introduzione

Da sei anni esiste nel Servizio di Fisiatria dell’OBG di Palidoro una collaborazione fra Medico Fisiatra ed osteopata nella diagnosi e  trattamento nelle turbe del sistema posturale. In un precedente lavoro abbiamo riferito come, al riesame della casistica dei neonati arrivati alla nostra osservazione con diagnosi di “torcicollo”, avessimo  trovato una disfunzione craniale all’origine della turba posturale per lo più non associata a lesioni dello SCM. Successivamente, rivedendo le cartelle cliniche di 448 pazienti di età compresa fra 4 e 18 anni, dimessi dal DH Fisiatrico nell’anno 2008 con diagnosi di atteggiamento scoliotico, abbiamo rilevato anche  in questi una alta incidenza di disfunzione craniale all’esame clinico osteopatico (75%).

Scopo del lavoro

Nel presente lavoro abbiamo riesaminato un gruppo di cifosi rigide non osteocondritiche, con l’intento di valutare se anche nella genesi della cifosi rigida posturale si possano riconoscere eventi traumatici somatici (disfunzione craniale).
Il secondo proposito del lavoro è stato di verificare se nei casi esaminati di cifosi rigida posturale si potesse riconoscere un’alterazione o tendenza caratteriale comune, considerabile come trauma emozionale, e se il sistema fasciale potesse essere considerato il trasduttore di entrambi gli eventi traumatici, somatico ed emozionale.

Materiali e metodi

Una popolazione di 15 adolescenti, di età compresa fra 12e 18 anni, è stata selezionata random fra i pazienti affluiti al Servizio di Fisiatria nel periodo 2008-2009. Il criterio di inclusione prevedeva che la diagnosi clinica di dimissione fosse cifosi. Il criterio di esclusione prevedeva che la diagnosi fosse m. di Scheuermann o cifosi congenita o secondaria. Tutti i pazienti avevano percorso un iter diagnostico comprensivo di anamnesi e obiettività clinica da parte del Medico Fisiatra e dell’osteopata. Erano stati eseguiti esami RX che prevedevano l’esame del rachide in toto sotto carico in due proiezioni, l’esame in proiezione trans orale e in massima flessione per il rachide cervicale, la proiezione assiale per il cranio. Prima dell’inserimento in trattamento osteopatico è stata eseguita un’analisi bioenergetica secondo Lowen, annotando contratture di particolari segmenti corporei; inoltre un’analisi psicosomatica è stata eseguita in doppio cieco dal Medico Fisiatra e dallo Psicologo, che hanno somministrato rispettivamente il Test caratteriale TC40 di Requena e il CBCL Test.

Risultati

L’analisi delle contratture segmentali secondo Lowen ha mostrato in tutti i soggetti una rigidità del diaframma ed un blocco della muscolatura sottoccipitale; l’atteggiamento del collo era protruso o incassato. I morfotipi vedevano prevalere i longilinei astenici o i brevilinei tarchiati. Nel complesso si notava una prevalenza di carattere schizoide e orale. L’esame Rx eseguito nei pazienti con cifosi mostrava cuneizzazione metamerica in 6 casi, meglio studiati con esami di Risonanza Magnetica. Il test di Requena ha mostrato prevalenza caratteri yin come dominanti nelle triadi, prevalenza tay yin metallo come carattere dominante, forte presenza dell’elemento metallo,  forte presenza dei caratteri shao yin e jue yin nel tema.
Il CBCL test ha dimostrato che il tratto caratteriale comune nelle cifosi rigide posturali esaminate era una tendenza alla interiorizzazione con note ansioso depressive. I pazienti sono stati sottoposti a trattamento osteopatico craniosacrale per un numero medio disedute di 6 (tra 4 e 10 sedute), 1 al mese. I pazienti erano 9 di sesso maschilee 6 di sesso femminile, per un totale di 15 pazienti selezionati.
Nei pazienti esaminati è stata riscontrata una disfunzione craniale con diaframma in inspirazione e blocco C2-C4 e D5-D9. Le disfunzioni riscontrate sono state: 4 casidi compressione, 7 di strain, 4 casi di  lateroflessione. Le caratteristiche comuni a  tutti i pazienti erano sintomi associati quail cefalea, asma bronchiale, allergie di n.d.d., disturbi digestivi.
In tutti i pazienti è stato ritrovato un disturbo ditipo emozionale.

Discussione

Il tessuto connettivo connette tutto con tutto senza soluzione di continuità, collega l’interno e l’esterno degli organi con l’interno e l’esterno del sistema nervoso. Le forze organizzatrici del corpo si propagano attraverso le catene miofasciali che collegano  le quattro sfere principali del nostro corpo (pelvica, addominale, toracica e cranica), agli arti superiori e  inferiori.
Questo processo  facilita  la dannosa progressione delle  forze gravitazionali, come il processo di un lento deterioramento strutturale al quale è verosimilmente dovuta la cuneizzazione metamerica da noi osservata nei casi descritti di cifosi rigida posturale non osteocondritica.main

Conclusioni

Nei libri classici di anatomia la fascia viene presentata come untessuto passivo, una membrana di tessuto connettivo fibroso che copre i muscoli. La fascia è invece l’ente meccanico di coordinazione motoria del corpo, il componente primordiale del sistema muscolo-scheletrico come integratore e trasmettitore di forze; il sistema fasciale è anche il centro di produzione della sostanza intercellulare, grazie alle sue cellule. Man mano che aumenta la necessità meccanica densifica la struttura del collagene, suo principale componente. Questo spiega come le catene miofasciali evolvano adattandosi al vissuto psicomotorio e traumatico:  infatti  il meccanismo patogenetico della  lesione osteopatica prevede  inizialmente  la densificazione del TC  in rapportoallo stress, quindi la disfunzione, il richiamo fasciale e l’alterazione posturale.
Anche i traumi emozionali peraltro vengono assorbiti dalle strutture miofasciali: Reich e Lowen hanno dimostrato, attraverso  la bioenergetica, come  le strutture miofasciali costituiscano una vera corazza in relazione al carattere e agli avvenimenti della prima infanzia. Il riesame del nostro campione di cifosi rigide posturali adolescenziali ha mostrato la presenza di una disfunzione craniale verosimilmente verificatasi durante la vita intrauterina o durante il parto, che si è strutturata durante lo sviluppo per la mediazione del tessuto fasciale. La concordanza dei dati dell’analisi bioenergetica, del test TC 40 e del CBCL test hanno confermato una tendenza caratteriale comune, rappresentata dall’interiorizzazione e da una diatesi ansioso-depressiva strutturata in un segmento diaframmatico particolarmente rigido e contratto.

KEYWORDS: cifosi

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