Il decimo Congresso Nazionale del Roi inizia con un sold out, assegnati tutti i 240 posti previsti dalla capienza della sala al Living Palace Hotel a Bologna dove si è tenuto il Congresso, inizia come si conviene con i saluti della Presidente Paola Sciomachen e di Mauro Longobardi, che le votazioni di domenica decreteranno come il prossimo presidente del ROI.
Come accade da anni si inizia il venerdì con la sezione più politica del congresso.
La prima relazione è affidata alla prof.ssa Luisa Romanò, Università degli Studi di Milano, Presidente del Collegio Didattico Interdipartimentale dei Corsi di Studio triennali delle professioni sanitarie della prevenzione, che ha parlato della prevenzione in sanità e quindi del ruolo che potremmo avere in tutti e quattro gli ambiti della prevenzione (presto pubblicheremo un articolo più specifico su questo aspetto).
A seguire, l’intervento del Presidente dell’ordine FNO, TSRM e PSTRP Diego Catania, che è l’ordine a cui noi afferiremo quando il decreto dell’equipollenza sarà approvato.
In verità sono dieci anni che invitiamo regolarmente il presidente dell’ordine, ne abbiamo visti avvicendarsi tre, abbiamo conosciuto Beux che in questo congresso ha tenuto un workshop molto interessante, la dott.ssa Calandra e venerdì Diego Catania, neo Presidente eletto che ha provato a illustrare come funziona l’ordine (anche su questo faremo presto un approfondimento).
Ha chiuso la sessione Paola Sciomachen che ha colto l’occasione per fare una disamina di tutte le attività e il percorso fatto in questi ultimi undici anni di sua presidenza.
Finalmente è arrivato il momento tanto atteso della Tavola Rotonda, moderata dalla giornalista Irma D’Aria, che è iniziata con l’intervento della dott.ssa Cristina Rinaldi al posto della dott.ssa Mariella Mainolfi, direttore generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale Ministero della Salute, che ha annunciato che il suo ufficio ha completato il documento sull’equipollenze insieme al MUR, che è stato inviato al Consiglio Superiore di Sanità e successivamente andrà alla Conferenza Stato-Regione. (Qui l’articolo sul punto della situazione sul decreto delle equipollenze)
Sono intervenuti anche l’On. Ilenia Malavasi, membro della commissione affari sociali e l’On. Luciano Ciocchetti, vicepresidente della commissione affari sociali.
Il pomeriggio è iniziato con la relazione del professor Mauro Cacciafesta, da poco in pensione ma punto di riferimento storico della geriatria italiana di cui è stato antesignano, che ha affermato che l’osteopatia deve e può inserirsi nel modello geriatrico integrato.
Il secondo intervento del pomeriggio è stato quello di Emanuele Novelli una delle tre occasioni in cui è stata data la possibilità ai giovani osteopati di esporre i propri lavori al congresso. Ha relazionato su “Efficacia del Trattamento manipolativo osteopatico nei Pazienti Geriatrici: Una Scoping Review delle evidenze cliniche” .
A seguire, un lavoro veramente interessante, non perché è stato fatto a Bari e da un collega Filippo Piarulli mio conterraneo, ma per i numeri dei casi presentati, ben 424 neonati e soprattutto per la partecipazione della dott.ssa Raffaella Panza, pediatra e neonatologa al Policlinico di Bari, che si è occupata di fare una revisione retrospettiva di tutti i casi trattati da Filippo nel loro reparto e riguardanti solo le plagiocefalie posizionali.
La seconda relazione call for abstract, è stata esposta ad Eleonora Fava sul “Dolore cronico fibromialgico e tecnica sul quarto ventricolo cranico: studio pilota randomizzato e controllato per un approccio terapeutico volto alla riduzione della sintomatologia cronica dolorosa”.
Chiusura di giornata gli interventi sui progetti di ricerca sostenuti dal Roi nel 2024:
Alberto Pollesel ha illustrato lo stato dell’arte del suo Osteoevidence e della sua evoluzione con l’intelligenza artificiale.
Andrea Manzotti ha portato avanti due progetti: uno sui prematuri molto articolato e l’altro sul trattamento delle donne post intervento al seno con esami del sangue per vedere indici infiammatori.
Si chiude la giornata con attività ludiche e sportive grazie alla piscina presente nel Living Place Hotel.
Il sabato mattino è stato dedicato ai workshop con la possibilità di scegliere fra due su quattro, scelta sempre molto difficile:
1) Nicola Vanacore osteopata “Ricerca e pratica: saper interpretare gli studi scientifici”.
2) Alessandro Beux osteopata “Professione sanitaria: cosa cambia per il professionista con l’organizzazione in ordini e albi”.
3) Elisa Ziccardi osteopata, Martina Luna Barutti optometrista “Approccio osteopatico al recettore visivo: prevenzione e management dell’astenopia visiva”.
4) Nicola Barsotti “Prospettive sinergiche in prevenzione e promozione della salute”
Il sabato pomeriggio è stato di respiro internazionale iniziato con il saluto della Presidente della Osteopathy Europe Hanna Tómasdóttir che racchiude 21 associazioni nazionali; la Presidente ha colto l’occasione per ringraziare l’Italia per la presenza ai congressi internazionali ricordando che è l’associazione più numerosa tra quelle presenti.
La prima relazione è stata tenuta da Rafael Zegarra Parodi, vecchio conoscente dell’osteopatia italiana che avevamo incontrato pochi mesi fa al convegno di Prato e che ha ripreso quell’aspetto sulla spiritualità di cui abbiamo già parlato in questo articolo e nell’editoriale Corpo, mente e spirito.
Il tedesco Patrick van Dun invece ha parlato del “The actual role and place of osteopathic care in Osteopathy Europe (OE) countries”.
Dopo il coffee break, relazione di Mattia Cella su una serie di interviste fatte ad atleti, allenatori, osteopati su come vedono l’osteopatia e l’osteopatia applicata ad atleti d’élite sia mondiali che europei di atletica leggera.
La terza relazione della call for abstract tenuta da Ivone Francesca per conto di una squadra numerosa per una tesi fatta all’Atsai di Bari su: “Influenza del trattamento osteopatico sul microbiota intestinale valutato con tecniche di sequenziamento ‘‘long-reading’’ rRNA 16S in pazienti con la sindrome del colon irritabile predominanza costipazione (IBS-C): studio pilota”.
Ha chiuso la giornata e il congresso Luca Di Pietrantonio che ha relazionato, come ogni anno, sul progetto Cronos che ha visto 187 osteopati partecipanti e ha sancito come possiamo essere d’ aiuto anche alle altre professioni sanitarie.
Come ogni congresso che si rispetti ci sono state le premiazioni che hanno visto tra le relazioni come primo il gruppo capeggiato da Ivone Francesca, seconda Eleonora Fava e terzo Emanuele Novelli.
Invece tra i numerosi poster esposti: primo Bianca Lazzeroni “Effetto placebo e nocebo nella pratica clinica in osteopati tirocinanti e professionisti: una Survey Reaserch”; secondo Siracusano Matteo “Effetti del trattamento manipolativo osteopatico sul controllo posturale dei pazienti migranti con facilitazione al disturbo da stress post-traumatico: studio pilota”; terzo Fulvio dal Farra “Effetti biologici documentati del Trattamento Manipolativo Osteopatico: una revisione di mappatura sistemica”
In conclusione, grandissima partecipazione e interventi molto interessanti e di stimolo nonostante in sottofondo si percepisse quella tensione in vista delle elezioni della domenica.
Ineccepibile come al solito la nostra segreteria composta da Cristina e Carlotta, con un ritorno per l’occasione della mitica Francesca.
Possiamo affermare che questo Congresso sia stato un successo e il meritato atto finale di un Consiglio direttivo eccellente in tutte le sue componenti, e in primis la Presidente che in questi anni ha orientato la storia dell’osteopatia italiana portandoci a ottenere quel riconoscimento politico e istituzionale, ma soprattutto rafforzando l’identità osteopatica dentro e fuori il nostro mondo.
Pertanto una sola parola GRAZIE Paola.