Antibiotici. Difendi la tua difesa. Usali con cautela. Questo lo slogan della terza edizione della campagna di comunicazione promossa dall’Agenzia Italiana del Farmaco, con la collaborazione dell’Istituto Superiore di Sanità e il patrocinio del Ministero della Salute in linea con quanto attuato da altre istituzioni internazionali come l’Oms e l’Ecdc. Scopo dell’iniziativa, quello di invitare i cittadini ad un consumo più attento degli antibiotici per ovviare al problema dell’antibioticoresistenza, relativo cioè al rischio di non poter disporre più, in un futuro ormai prossimo, di alcuna possibilità di cura per le infezioni. Focus dell’iniziativa, dunque, informare i cittadini  dell’importanza di ricorrere agli antibiotici solo quando necessario.

Quando gli antibiotici sono inutili

Benché nelle infezioni batteriche gli antibiotici rimangono un presidio efficace e prezioso, sono inutili nelle patologie causate da virus, le più frequenti tra i bimbi: raffreddore, febbri di tipo influenzale, bronchioliti, e la maggior parte delle otiti e delle tonsilliti, comprese quelle associate a febbre molto alta, con dolore alla deglutizione e ingrossamento delle linfoghiandole del collo. In questi casi gli antibiotici non curano l’infezione, non riducono i sintomi, non abbreviano il decorso, non servono a far star meglio il bambino, e non sono utili nemmeno a prevenire le complicanze. Quando si assume un farmaco inutile, si corre comunque il rischio degli effetti collaterali e delle reazioni avverse, e di alimentare il fenomeno della cosiddetta “resistenza” batterica. Proprio per l’impiego massivo e sconsiderato degli antibiotici, i batteri “imparano” a difendersi da questi utilizzando la strategia evolutiva propria delle specie viventi che li mette in grado di trovare vie di fuga dalla loro azione.

Alcune ricerche dimostrano i rischi legati all’uso di antibiotici

Un’indagine epidemiologica statunitense su 1.401 bambini, valutati fino al sesto anno d’età, afferma che la somministrazione precoce di antibiotici è associata ad un rischio aumentato di asma e allergie, anche cutanee. L’effetto negativo degli antibiotici si è dimostrato particolarmente evidente nei bambini senza storia familiare di asma ed allergie.
E’ la conferma di altri lavori scientifici che hanno denunciato come l’esposizione ad almeno un ciclo di antibiotici nel primo anno di vita sembra essere un fattore di rischio per lo sviluppo di asma infantile.

Il consumo inappropriato ed eccessivo di antibiotici e il conseguente sviluppo dell’antibioticoresistenza in Italia e in tutti i Paesi europei costituisce un problema di particolare rilievo per la tutela della salute dei cittadini poiché espone al rischio di non poter disporre più, in un futuro ormai prossimo, di alcuna possibilità di cura per le infezioni. Ciò significa che anche patologie oggi ritenute minori, come ad esempio il “giradito”, potrebbero divenire temibili.