L’osteopatia compie i suoi primi 144 anni il 22 giugno, e mi sembra più che appropriato celebrare questo appuntamento storico con l‘ultimo libro sulla storia dell’osteopatia pubblicato in italiano solo pochi mesi fa da Solista Osteopathy Press: “Dottore di frontiera pioniere in medicina“.
Si tratta della prima traduzione in lingua italiana dell’esclusivo lavoro di Charles Still Jr, nipote del padre fondatore dell’Osteopatia A.T. Still, di cui ripercorre la vita attraverso delle esclusive memorie di famiglia.

È un “viaggio” nella vita di Andrew Taylor Still a mio avviso davvero speciale; non a caso è stato per decenni il libro preferito dei lettori che desideravano farsi un’idea della vita del Dr. Still come padre di famiglia, amico e vicino di casa, allo scopo di maturare una personale comprensione delle sue battaglie contro l’inefficacia dei farmaci e la scoperta del suo metodo.

Mi piace condividere con voi alcuni passaggi di questo testo che personalmente mi ha colpito molto per due aspetti: innanzitutto perché è sempre bello tornare a leggere com’è nata l’osteopatia per mantenere ferma la nostra identità e la nostra natura di osteopati. E poi per diverse affermazioni che ci fanno capire quanti siano ancora oggi gli aspetti dell’osteopatia non del tutto esplorati, e che il “vecchio dottore” Still sperimentava già più di un secolo fa.

Per esempio, come viene riferito nel libro, la manipolazione osteopatica era risultata efficace in molti casi di difterite o – come sappiamo – ci sono documenti che confrontano il risultato dell’osteopatia durante la pandemia di influenza spagnola rispetto ad altre terapie. Diversi sono inoltre i riferimenti ai trattamenti sui malati di mente che – si legge nel libro di Charles E. jr. Still – “in molti casi potevano migliorare e alcuni persino guarire”.

Ecco alcuni passaggi significativi del libro, di cui vale la pena prendere nota:

Il Vecchio Dottore raramente esprimeva delle critiche riguardo qualcuno, anche quando aveva una visione diametralmente opposta alla sua;

L’osteopatia secondo Andrew Taylor Still era un mezzo per mettersi al servizio umanità, non un espediente per facili guadagni

Spesso parlava delle sue teorie sulla vita: il grande architetto dell’universo ci ha portato nel mondo per costruirne un altro ancora migliore. Ascoltate, imparate e conoscete voi stessi. E rimanete in pace con Dio.

Rispetto agli aspetti complementari a quelli prettamente osteopatici, molto interessante è stato leggere del suo rapporto con la natura: Still nutriva un amore talmente profondo per qualsiasi creatura vivente che riteneva di poter apprendere molte cose osservando la capacità degli animali di adattarsi all’ambiente e alle sollecitazioni dell’esistenza. Per esempio da loro aveva imparato che mangiare in eccesso, stare seduti per tanto tempo e parlare troppo fossero comportamenti da evitare.

Gran parte del libro è dedicata allo sforzo enorme che Still ha fatto perché l’osteopatia fosse riconosciuta come professione sanitaria, segno che a più di un secolo di distanza la “fatica” degli osteopati in questo senso resta quasi immutata, e quello italiano è un esempio quanto mai attuale.

Buon compleanno, Osteopatia!

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