Tuttosteopatia da 20 anni cerca di essere di aiuto nel miglior  modo possibile a tutti gli osteopati italiani. Tutti voi, per poter essere presenti nel sito, avete compilato una scheda che abbiamo approvato, non prima di esserci preoccupati di verificare che tipo di formazione avevate ricevuto. Tutto questo per assicurarci che nell’elenco ci fossero, in mancanza di un albo ufficiale, solo osteopati con un certo livello di formazione. Per anni la verifica di questo standard formativo è stata assicurata dal Roi che ha “costretto” tutte le scuole a rispettare un determinato monte ore con 5 o 6 anni di formazione e verifiche sulla qualità dell’insegnamento.

Dal canto nostro attraverso le pagine di Tuttosteopatia abbiamo spinto il mondo osteopatico a crescere evidenziando le migliori pratiche che le scuole mettevano in atto o raccontando delle ricerche di colleghi eccellenti o gruppi di studio, e tutto quello che accreditava la nostra professione al grande pubblico, al mondo della sanità o ai politici di turno. Questo processo virtuoso in qualche modo ha contribuito a portare l’osteopatia italiana ad eccellere anche in campo internazionale, tanto che per numero di ricerche pubblicate siamo la seconda nazione al mondo dopo gli USA.

In questo momento siamo in un periodo storico molto critico per l’osteopatia per almeno due motivi:
– la spinta delle scuole con l’apertura delle università si è esaurita e la formazione universitaria già solo perché il percorso previsto sarà di tre anni e la stragrande maggioranza dei docenti non è e non sarà osteopata porterà i giovani studenti ad avere forti carenze formative
– il secondo è relativo all’uso e abuso dei social dove tanti colleghi si affacciano con manovre sceniche e spettacolari per cercare audience, generando l’idea nella popolazione che l’osteopata sia colui che fa crik crok.

L’osteopatia non è propriamente quella e forse sarebbe il caso di ricordarci, prima fra di noi, cos’è l’osteopatia.
Se quella che vediamo in rete non è l’osteopatia che ci rappresenta significa che noi per primi di tuttosteopatia in questi 20 anni non siamo stati in grado di spiegare cosa fosse. Un’altra delle ipotesi possibili è che soprattutto negli ultimi anni chi ha insegnato non conoscesse a pieno l’osteopatia e che l’impronta “fisioterapica” abbia inciso sulla didattica.
Rimbocchiamoci le maniche, e proviamo a rimarcare i principi base dell’osteopatia.

Forse potrebbe bastare semplicemente ristudiare la storia dell’osteopatia non per nostalgia, ma perché ancora oggi non siamo in grado di fare alcune cose che faceva Still, per cui nell’attesa che esca il libro sulla storia che sto scrivendo con Silvia Tuscano vi invito a leggere il tantissimo materiale gratuito in questo sito: https://www.osteopedia.com/storia-dell-osteopatia
Se vogliamo riprendere alcuni principi base dell’osteopatia, soprassedendo sull’approccio biodinamico che potrebbe essere impraticabile per alcuni colleghi, e attenendosi solo agli aspetti meccanici prettamente osteopatici, incominciamo con il ricordarci che la curva cervicale e lombare sono adattative e la maggior parte delle manovre che si andranno a fare non produrranno nessun cambiamento definitivo.

Un trattamento sulla cicatrice del cesareo ha un’incidenza di gran lunga più importante sulla zona lombare e cervicale della più spettacolare manovra strutturale conosciuta, tanto quanto aiutare il paziente a recuperare una disbiosi intestinale o più semplicemente aiutarlo a mantenere un’ evacuazione giornaliera non solo con i giusti consigli alimentari ma soprattutto con un trattamento sull’intestino e sul sigma, che avrà anche un effetto benefico sulla mobilità dell’anca.

Nell’ottica della massima apertura e della promozione della crescita professionale siamo a disposizione di qualsiasi collega voglia confrontarsi su questi punti.