Fino ad ora in osteopatia la centralità sul paziente è stata considerata da un punto di vista di approcci scelti: strutturale, viscerale o craniale? Riconoscere la soggettività di una tecnica diagnostica e terapeutica.
Il concetto di cure centrate sul paziente è in grado di differenziare l’osteopatia da altre professioni.
Integrare il paradigma interocettivo nella clinica quotidiana ingloberebbe la capacità intrinseca dell’ascolto.
Come fare ad integrare la possibilità della percezione soggettiva con il rapporto della percezione corporea individuale?
È necessario superare il dualismo corpo-cervello, ora la consapevolezza del sentire viene chiamata anche mind fullness, mentre quello di cui abbiamo bisogno è una mente vuota per poter essere il più possibile presenti e consapevoli, per individuare e comprendere l’impatto emotivo e sociale che c’è dietro un dolore, esplorando il racconto del paziente, incoraggiandolo ad esprimersi, accordandosi sugli interventi, condividendo il potere e la responsabilità.
L’operatore dovrà avere autoconsapevolezza dell’influenza delle sue qualità personali e il modo in cui esercita.
Si possono trattare osteopaticamente condizioni psichiche dato che le modifiche interocettive hanno a che fare con sistemi neurofisiologici (tutto il lobo limbico) che hanno a che fare con quello che si definisce psichismo.
In qualche maniera, ad un sintomo corrisponde sempre uno stato psichico. La percezione del nostro sé deve essere quindi costante, il “qui e ora”, la cellula che comunica tramite il potenziale di membrana con sistemi fluidici che si muovono insegna che noi siamo coscienti di essere perché funzioniamo.
L’equilibrio di salute personale è gestito dalla singola persona e non dal professionista a cui essa si rivolge, anche i consigli alla fine di un trattamento danno la possibilità al paziente di valutare in modo ampio come la malattia e i comportamenti poco salutari ostacolino il benessere. È giunta l’ora di integrare nella nostra professione il contesto sociale in cui viviamo e come il singolo paziente si relaziona ad esso.
L’osteopatia adotta un processo di riflessione critica.