Pubblicata sul Journal of American Osteopathic Association la ricerca scientifica sugli effetti del trattamento manipolativo osteopatico sui sintomi cronici della Sclerosi Multipla (SM) promossa e sostenuta dall’Istituto IEMO in Genova, insieme all’Università di Genova – Dipartimento di Neuroscienze, Riabilitazione, Oftamologia, Genetica e Salute Materna e Infantile, al Dipartimento di Neurologia della University of California e della Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimore e, infine, alla Fondazione italiana Sclerosi Multipla di Genova.

“I risultati conseguiti rappresentano l’esito di approfondimenti interdisciplinari pluriennali che attestano l’importanza del trattamento osteopatico nei vari ambiti di cronicità patologica – spiega il dott. Luigi Ciullo, co-autore dello studio e Direttore dell’Istituto genovese IEMO – e per questa ragione li presentiamo con orgoglio ai lettori di Tuttosteopatia, certi del loro interesse”.

Lo studio è stato condotto su 22 partecipanti di età compresa tra 20 e 55 anni, di cui 10 nel gruppo di controllo e 12 in quello OMTh, nel quale sono stati riscontrati miglioramenti statisticamente significativi nella fatigue e nella depressione a una settimana dopo l’ultima sessione, con un aumento della qualità della vita in generale a circa una settimana dalla sessione finale.

Incoraggianti dunque gli esiti, che suggeriscono senz’altro l’opportunità di prendere in considerazione la terapia manipolativa osteopatica per il trattamento di pazienti affetti da sintomi cronici della Sclerosi Multipla, una malattia infiammatoria e neurodegenerativa del sistema nervoso centrale per la quale il trattamento sintomatico svolge un ruolo importante nell’alleviare i sintomi cronici come debolezza, atassia, deficit cognitivi, depressione fatigue e dolore, per migliorare la qualità della vita di questi pazienti.

“Riteniamo che il miglioramento a breve termine dei sintomi, come osservato in questo studio, sia un reperto clinicamente importante, si legge nella discussione dello studio”, le cui conclusioni – considerata la mancanza di differenze statisticamente significative dopo 6 mesi – suggeriscono di proseguire la terapia manipolativa osteopatica per stabilizzare il miglioramento della fatigue e della depressione, associandola alla farmacoterapia.

La pubblicazione tradotta in italiano è disponibile in Pdf in questa pagina.

“La ricerca scientifica e in particolare quella neurologica, è un settore in cui l’Istituto di formazione osteopatica genovese si cimenta ormai da vari anni – dichiara il dott. Ciullo – e che ha interessato più di una generazione di diplomati IEMO. Ma ciò che per noi più conta è la formazione dello spirito scientifico, umile e creativo della nuova generazione di osteopati italiani: gli osteopati del futuro, anch’essi pionieri di quella che è divenuta nuova Professione della Salute e che dovrà lottare ancora per affermare la propria dignità, suscitando come in questi casi il rispetto del mondo sanitario”.

Questo, per il direttore dell’Istituto Europeo per la Medicina Osteoptica è, a giusta ragione, “il miglior tributo al pensiero dei padri dell’osteopatia e la risposta più adatta allo scetticismo osteopatico dei tanti che paiono aver smarrito nelle schermaglie sui social e nella critica preconcettuale il senso fondamentale della loro missione”.

Autori dello studio

Christian Cordano, MD, PhD, Annalisa Armezzani, DO; Jacopo Veroni, DO; Matteo Pardini MD, PhD; Davide Sassos, MD; Maria Teresa Infante, MD; Andrea Tacchino, PhD; Caterina Lapucci, MD; Maria Cellerino, MD; Valentina Calabrò, MD; Luigi Ciullo, DO; Bardia Nourbakhsh, MD, MAS.