Perché gli italiani vanno dall’osteopata? È a questa domanda a cui il recente lavoro di tesi condotto all’OSCE (Osteopatic Spine Center Education) di Bologna ha voluto rispondere attraverso un’indagine prospettica volta proprio a rilevare i motivi principali di
richiesta di consultazione osteopatica in Italia che, dai risultati emersi, sono legati principalmente a: dolori vertebrali e del bacino (26%),
seguiti da problematiche generali (21%) come stanchezza, umore e disturbi sistemici e del sonno.

Condotto dalle studentesse OSCE Federica Maria Goldoni e Greta Maietti con i docenti dott.ssa Michela Persiani e D.O. Matteo Riccardi, l’indagine prospettica dal titolo dal titolo: “Ragioni primarie per la consultazione osteopatica in Italia” è stata condotta tra gennaio e marzo 2023 tra 143 osteopati membri del Registro Osteopati Italiani (ROI) al fine di esaminare i dati demografici nelle pratiche osteopatiche, nonché i principali motivi delle consultazioni dei pazienti nell’arco di tempo di due settimane. Sono 1012 i pazienti oggetto del sondaggio sui quali è stato possibile raccogliere i dati riguardanti il motivo del consulto osteopatico, di cui 616 femmine e 396 maschi, principalmente adulti tra i 15 e 65 anni a cui seguono anziani e bambini. Raccolte in tutto 3716 risposte relative in media a 3,7 problemi riferiti in anamnesi per ogni paziente e collegabili principalmente a disfunzioni di tipo muscolo scheletrico con dolori vertebrali e del bacino (26,4%); problematiche riferite ad altri motivi generali racchiudono tutte le problematiche del dolore cronico e sistemico (21,4%) oltre che a disfunzioni craniche (11,5%), dolori e disfunzioni viscerali (11,3%) e i dolori agli arti superiori (10,9%). Percentuali inferiori si sono registrate per le problematiche relative al dolore agli arti inferiori (8,86%) e all’ambito pediatrico e neonatale con la sottocategoria dei bambini e neonati 0-14 anni (7,1%) e all’ultimo posto quella delle donne in gravidanza (2,4%). In generale sono le donne in Italia a richiedere maggiormente il consulto dell’osteopata rispetto ai maschi, e questo su tutti i campi.

L’abstract della tesi riportante nel dettaglio l’esito del sondaggio è consultabile a questo link.

“Dal nostro studio – si legge nelle conclusioni a cura delle due autrici – emerge che la popolazione adulta viene trattata principalmente per dolori muscolo-scheletrici e disfunzioni localizzate nella colonna vertebrale, bacino e arti, ma anche disfunzioni craniali, problemi digestivi, problematiche bio-psico-sociali, disturbi dell’umore e del sonno e dolore cronico e sistemico. L’osteopatia nasce come terapia di tipo preventivo e per questo è importante divulgare alla popolazione tramite gli enti primari quali siano le diverse problematiche per  le quali ci si può rivolgere a tale figura professionale, ancor prima che insorga il dolore o la malattia. La natura delle ragioni primarie per la consultazione osteopatica, unita alla soddisfazione documentata dai pazienti per questo approccio, suggeriscono un futuro per la collaborazione multidisciplinare sanitaria in cui sia compresa l’osteopatia”.