La validità e l’efficacia dell’osteopatia sono comprovate anche in caso di influenza. La pratica osteopatica è
infatti un valido aiuto per massimizzare la funzionalità del corpo e ristabilirne l’equilibrio stimolando il naturale processo di autoguarigione.
Compito del trattamento manipolativo osteopatico per pazienti affetti da influenza è quello di aiutare a spostare i flussi linfatici interni, in modo da eliminare le scorie facilitando l’ottimizzazione delle funzioni corporee.

L’osteopatia aiuta a liberare le restrizioni che potrebbero limitare la mobilità della cassa toracica e del flusso linfatico, stimolando l’innata capacità del corpo di riequilibrarsi e potenziando il sistema immunitario. L’osteopata agisce innanzitutto trattando tutte le restrizioni nel torace superiore e le eventuali disfunzioni costali per aumentare il drenaggio; in secondo luogo aiuta la mobilità del diaframma e le restrizioni costali lungo tutta la cassa toracica, che vanno trattate con il sollevamento delle coste. In ultimo, ma non certo per importanza, è molto efficace il trattamento per il pompaggio linfatico manuale volto a migliorare il flusso linfatico e la circolazione sanguigna.

Può essere interessante vedere come avviene un trattamento osteopatico su pazienti affetti da influenza in questo video diffuso da AOA con la spiegazione pratica dell’osteopata americano Dennis Dowling D.O.

Nei prossimi giorni pubblicheremo un bellissimo articolo scritto da Silvia Clara Tuscano in cui spiega come l’osteopatia sia in realtà già stata utilizzata con successo durante la pandemia da “influenza spagnola” del 1918 che solo in America causò 600 mila morti. Molti furono i pazienti trattati privatamente da osteopati facendo registrare un tasso di mortalità molto basso, pari allo 0,23 per cento su 110.122 casi trattati, ottenendo risultati di gran lunga superiori rispetto ai pazienti trattati dai medici ortodossi dell’epoca, gli unici ad essere ammessi a prestare servizio nelle forze militari.