Possiamo stare settimane senza mangiare, giorni senza bere e solo pochi minuti senza respirare. Questa condizione fisiologica è talmente importante che, da sola, “imporrebbe” ai terapeuti di non poter prescindere dall’aspetto della respirazione per poter essere d’aiuto a qualsiasi persona.
La prima cosa da fare per orientarci nel mondo della respirazione è capire cosa è “normale” e fisiologico.

“Normale” è respirare con il diaframma che è stato “progettato” come unico muscolo della respirazione: quella diaframmatica è la respirazione naturale della nostra specie. Perché il diaframma possa funzionare bene è indispensabile collocare il torace al posto giusto e solo chi ha avuto la fortuna di seguire i corsi del dott. Mario Castagnini può aver capito quanto importante sia la giusta collocazione del torace sin dai primi mesi di vita, non solo per la respirazione, ma per tutte le funzioni del corpo.
Collocato il torace al posto giusto, il diaframma può esprimere al meglio la sua funzione, sia per ampiezza che per correttezza del movimento. L’osteopatia meglio di qualsiasi altra disciplina può intervenire sulla mobilità del torace e sulla liberazione degli ostacoli che ne impediscono il giusto movimento.
Una volta data al diaframma la possibilità di esprimere al meglio il suo movimento si può imparare la respirazione inversa che, come ci insegnano le discipline orientali e nello specifico il Nei Qi Gong, ci consente di amministrare le energie interne che possono essere veicolate all’occorrenza in tutto il corpo. Questo per noi osteopati può essere molto utile per potenziare la nostra mano.

“Normale” è inspirare e espirare dal naso, sempre. Questo principio della fisiologia è forse il più disatteso e anche il più importante, non solo per gli sportivi per i quali è indispensabile per migliorare le loro prestazioni, ma per i nostri pazienti in quanto determina un bivio certo tra salute e malattia. Ritengo sia necessario quindi, per noi osteopati, esortare il paziente a prestare la massima attenzione alla respirazione esclusiva con il naso, di giorno e di notte. A titolo di esempio – considerando che anche questo punto necessita di essere sviluppato in maniera più ampia –  di giorno la respirazione con la bocca provoca inevitabilmente un alto tasso di disidratazione e di notte a questo si aggiunge un inevitabile aumento della frequenza respiratoria e del sistema ortosimpatico, che va fortemente in contrasto con le necessità parasimpatiche di questa fase della giornata.

“Normale” è avere una bassissima frequenza e intensità respiratoria. La salute passa anche attraverso una riduzione dell’intensità e della frequenza respiratoria il che significa riduzione della frequenza cardiaca. Chi meglio di tutti ha teorizzato questo aspetto è stato il medico russo Konstantin Buteyko che ne ha dimostrato la relazione con ben 150 patologie. Buteyko ha rilanciato la legge di Verigo Bohr che spiega la necessità di una certa percentuale di anidride carbonica nelle cellule affinché l’ossigeno passi nei tessuti. L’iperventilazione abbassa questa percentuale a tal punto che le cellule non vengono ossigenate a sufficienza. Di contro per migliorare l’ossigenazione è necessario respirare di meno. D’altro canto non una persona sana la immaginiamo rilassata, mentre invece un malato attaccato a una bombola di ossigeno è in difficoltà respiratoria.
Per gli indiani d’America la vita di una persona si misurava dal numero di atti respiratori e anche oggi un eccesso respiratorio e cardiaco non è predittivo di longevità.

Da osteopati possiamo e dobbiamo aiutare i nostri pazienti a capire l’importanza della corretta respirazione, ma prima ancora dobbiamo ricordarci che solo l’esperienza crea l’apprendimento e, quindi, se non proviamo a rendere la nostra respirazione “normale”, non possiamo riconoscere nei pazienti queste disfunzioni ma soprattutto se non siamo in equilibrio, oltre a non vivere bene, non trasmettiamo serenità e calma ai nostri pazienti sapendo quanto la comunicazione non verbale sia più importante delle parole o dei consigli che andremo a proporre. Respira meno, vivi meglio!