Basato sul concetto di unione placenta-bambino, il lotus birth è una procedura di nascita “naturale” in cui il cordone ombelicale non viene reciso e il neonato resta collegato alla sua placenta. Pochi giorni dopo la nascita (dai 2 ai 10, ma di media 3/4) il cordone si separa in modo naturale dall’ombelico del bambino.
Il distacco avviene quando entrambi, bambino e placenta, hanno realmente concluso il loro rapporto e decidono sia giunto il momento della separazione.
Jeannine Parvati Baker, ostetricia americana e attivista sulle questioni del parto non assistito, lo ha definito un “rituale del dopo-parto, dei primi giorni di intimo isolamento” progressivamente in perdita nella nostra cultura occidentale “che – dice – ha perduto in gran parte questi rituali importantissimi del dopo-parto e i nostri bambini mostrano segni di essere cresciuti troppo in fretta, spinti verso una fase di crescita successiva prima di essere essenzialmente pronti, con l’inquietudine e la dissociazione che tutto ciò comporta.”
Perché è utile il lotus birth
II lotus birth rappresenta una buona scelta di modalità di nascita, utile anche a compensare quelle situazioni, in cui si è costretti ad anticipare la venuta al mondo del nascituro.
I bambini nati prematuri
Tale modalità può essere presa in considerazione in caso di neonati prematuri e/o forti prematuri, proprio in virtù del più graduale distacco del neonato dalla placenta, fonte del suo nutrimento, di una completa emotrasfusione placentare, di un passaggio meno traumatico ad un’attività cardiopolmonare e gastroenterica autonoma. Il lotus birth può prolungare l’unione del neonato con il tessuto anatomico placentare, che probabilmente più di altri ha trasmesso l’”impulso vitale” per l’intero periodo gestazionale.
L’“unità feto-placenta” prima e, in seguito, l’”unità neonato-placenta”possono rappresentare il trait d’union per la sincronizzazione e l’armonizzazione di tutte quelle frequenze necessarie per sostenere la vita e un buono stato di salute.
E’ stato dimostrato che il taglio prematuro del cordone, così come avviene oggi, è un trauma per il bambino, dimostrato dal fatto che i coloro che nascono con il lotus birth, sono visibilmente sensibili al fatto che il cordone o la placenta vengano toccati. “Nel cordone – si legge nel libro di Shivam Rachana Lotus Birth: il parto integrale – dev’esserci ancora una forma percettiva”.
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